Ardara
Ardara: un tuffo nella storia della Sardegna
Se siete appassionati della Sardegna e desiderate scoprire le sue radici storiche, non potete perdere Ardara, un comune della provincia di Sassari, che custodisce un patrimonio culturale incredibile e che ha avuto un ruolo molto importante nei secoli passati.
Storia
Nel Medioevo, Ardara fu una dimora fissa dei giudici di Torres e degli organi governativi. Fu determinante la decisione di trasferirvi la corte da Porto Torres tra i secoli XI e XII. A quel periodo risalgono i principali monumenti che oggi possiamo ancora ammirare. La scelta di trasferirsi ad Ardara fu motivata dal clima più salubre rispetto a Porto Torres e dalle minacce dei barbareschi.
I sovrani fecero costruire il ''palazzio regis'' dove viveva il giudice con la famiglia e lavorava il governo e la cancelleria. Inoltre, si costruì la cappella palatina di Santa Maria del Regno, dove si celebravano i matrimoni, le intronizzazioni e i funerali della dinastia regnante dei Lacon Gunale. Nella chiesa, nel dicembre 1236, Adelasia di Torres sottoscrisse un atto di sottomissione alla Santa Sede, nominandola erede in caso di mancanza di figli.
Il merito della costruzione del Palazzo di Ardara va a Giorgia, sorella di Gonnario Comita, che chiamò le maestranze pisane per procedere alla costruzione. Il Palazzo aveva un aspetto solenne, a più piani e varie finestre, con gli ingressi che davano sulla campagna. Infatti, ai primi dell'800 ne rimanevano discreti resti, mentre oggi si vede solo il residuo di una torre di 12 metri e pochi avanzi di mura. Intorno alla "reggia", vero fulcro del potere giudicale, vi erano altri edifici governativi o gentilizi.
La basilica di Ardara è uno dei più significativi monumenti romanico-pisani della Sardegna. Al suo interno, dietro l'altare maggiore, è custodito il Retablo Maggiore di Santa Maria del Regno, un'opera di rilievo del Cinquecento sardo eseguita da Martin Torner e la predella da Giovanni Muru. Nella cripta sottostante è stata rinvenuta la tomba della regina Adelasia di Torres, che morì nel castello del Burgos non lontano da Ardara. La giudicessa passò lunghi periodi nel Palazzo di Ardara con il secondo marito, Enzo di Sardegna, figlio naturale di Federico II di Svevia, che sposò anche nella cappella palatina di Santa Maria del Regno nel 1238.
La morte senza eredi di Adelasia di Torres, nel 1259 ca., causò la fine del giudicato di Torres e la sua spartizione a vantaggio dei Doria, dei Malaspina e del giudicato di Arborea. Ardara fu assegnata ai Doria.
Nonostante il divorzio da Adelasia di Torres e il suo stato di prigionia a Bologna, Enzo di Svevia continuò a fregiarsi del titolo di giudici di Torres fino alla morte, nel 1272.
Il castello di Ardara fu inutilmente assediato nel 1326 dagli Aragonesi e venne venduto nel 1355 da Damiano Doria al giudice di Arborea. Il borgo seguì le sorti del castello.
In sintesi, Ardara è un comune che non mancherà di sorprendervi con una storia ricca di avvenimenti e personaggi influenti. Una visita a questi luoghi è un tuffo nel passato che vi farà apprezzare ancora di più la bellezza della Sardegna.