Anversa degli Abruzzi
Anversa degli Abruzzi: Una Storia Affascinante
Anversa degli Abruzzi è un piccolo comune italiano nella provincia dell'Aquila, situato in Abruzzo. Con una popolazione di soli 304 abitanti, Anversa degli Abruzzi è un comune montano che offre una storia affascinante che risale all'XI secolo.
Dalle Origini al Periodo Medievale
Le zone circostanti al territorio di Anversa degli Abruzzi risalgono al Cenozoico e al Mesozoico. L'area subì un'orogenesi per sedimentazione carbonatica, il che significa che le rocce circostanti contengono diversi tipi di carbonati, tra cui il calcare compatto.
Il feudo di Anversa, nel XI secolo, appartenne ai Normanni che edificarono il castello, e alla diocesi di Sulmona. Risalgono a questo periodo i primi centri religiosi di San Cesidio di Castrovalva e Santa Maria ad Nives. Il feudo di Anversa, nel Catalogo dei Baroni del XII secolo, indicava che il centro principale della zona era Castrovalva.
Il nome "Anversa" risale al periodo medievale quando il borgo si trovava in posizione verso la valle e il fiume del Sagittario, "Ad amnen versus". Durante l'impero svevo, Federico II di Svevia si trovò a lottare contro Tommaso da Celano che aveva fatto affidamento sullo zio Rainaldo. Dopo la loro sconfitta, il feudo di Anversa fu ceduto al giovane Rinaldo, che fondò la contea del borgo.
Epoca Moderna e Novecento
Nel XV secolo, il borgo fu possesso di Jacopo Caldora, e successivamente degli Aragonesi, che costruirono un palazzo ducale sul vecchio castello abbandonato. Successivamente fu dominio della famiglia Di Sangro, che detenne il dominio fino al XIX secolo. Il borgo fu danneggiato da due forti terremoti nel 1706 e nel 1915.
Nel 1905, il borgo fu visitato dal poeta Gabriele D'Annunzio in compagnia del filologo sulmonese Antonio De Nino. D'Annunzio fu impressionato dalla triste decadenza della nobile famiglia Di Sangro e dalle rovine del castello normanno. Scrisse la tragica "La fiaccola sotto il moggio" ambientata proprio ad Anversa degli Abruzzi: la fiaccola del titolo si riferisce proprio al rudere alto e sottile del castello normanno.
Nel XX secolo, la popolazione subì un notevole calo demografico e perse molti abitanti che cercarono fortuna altrove. Tuttavia, Anversa è conosciuta per il parco letterario dannunziano, istituito nel 2002, per la riserva naturale delle Gole del Sagittario e per l'integrità del suo borgo medievale, che gli è valso l'iscrizione alla lista dei borghi più belli d'Italia.
Monumenti e Luoghi di Interesse
Se visiti Anversa degli Abruzzi, ci sono alcuni luoghi da non perdere. Il primo è il Castello Normanno, costruito dai Normanni risalente all'XI secolo. Anche se rimangono solo dei ruderi, il castello ospitava il Trittico di Anversa degli Abruzzi, presto portato nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie. Nel 1981, qualcuno lo rubò e lo sostituì con una copia.
Altri posti di interesse comprendono le case dei Lombardi, fatte costruire tra il 1480 e il 1520, e le chiese. La Chiesa di Santa Maria delle Grazie risale al XVI secolo ed è in arte romanica a tre navate. La Chiesa di San Marcello risale all'XI secolo ed è in stile romanico con portale tardo gotico. La Chiesa di Santa Maria ad Nives era in stile romanico e vi rimangono ora resti dei ruderi un po' a valle verso le Gole del Sagittario. La Chiesa di San Vincenzo de Flaturno risale al XIII secolo e ne rimangono solo resti delle mura.
A Castrovalva ci sono tre Chiese di interesse, Santa Maria delle Grazie, Santa Maria della Neve del XVI secolo, e San Michele Arcangelo del XII secolo. Ci sono anche le porte: Porta Pazziana e Porta San Nicola. Le necropoli di Cava della Rena, San Carlo-Fonte Curato e Coccitelle sono luoghi con resti archeologici da vedere. Infine, il giardino botanico Gole del Sagittario è un luogo ideale per gli amanti della natura.
Anversa degli Abruzzi offre un mix di storia, cultura e natura. La sua posizione tra le montagne lo rende un luogo tranquillo e suggestivo, perfetto per una vacanza rilassante. Una visita ad Anversa degli Abruzzi ti porterà indietro nel tempo e ti farà sentire come se stessi vivendo un'altra epoca.